Il consolidamento debiti aziendali è uno strumento che le aziende hanno a disposizione per contenere i costi legati al loro finanziamento ovvero i costi sostenuti per rimborsare i finanziamenti in essere con gli Istituti di Credito.
La strategia può consistere nel richiedere presso un altro Istituto Creditizio l’estinzione dei finanziamenti in essere.
L’Istituto accetta di finanziare l’operazione ed estingue i debiti contratti in precedenza con le altre Banche, per poi richiedere il rimborso dell’importo finanziato in un tempo più lungo. Per ottenere questo prestito è necessario che sia presente un garante, un coobbligato oppure un fideiussore che si impegni affinché l’operazione sia tutelata dal rientro della liquidità concessa.
All’operazione può anche essere associata l’emissione di nuova liquidità. In quest’ultimo caso si avrebbe non solo dell’efficientamento del costo del finanziamento ma anche nuove risorse necessarie per le attività di impiego in investimenti da destinare allo sviluppo ed alla crescita aziendale.
Per molte aziende è già scattato l'obbligo di nominare l'organo di controllo; un adempimento impegnativo anche solo per gli aspetti formali oltre ovviamente l'aggravio economico (modifica statuto ecc.).
Nei prossimi mesi per molte SRL sarà necessario coordinarsi con i propri consulenti (Commercialisti, Consulenti d'impresa, Avvocati) per operare una trasformazione / aggiornamento della propria struttura organizzativa finalizzata ad accogliere nel 2020 gli impegni previsti dalla nuova normativa. Tra i più importanti abbiamo gli indicatori anticipatori; ecco un parziale riassunto.
L'indicatore più evoluto è il Debt Service Coverage Ratio (DSCR) a 6 mesi, che viene calcolato come il rapporto tra i flussi di cassa liberi previsti nei 6 mesi successivi e l’ammontare dei debiti attesi da rimborsare nel medesimo periodo di tempo. Un valore inferiore ad 1 è indicativo di uno stato di squilibrio; tanto più, infatti, tale indice assume un valore minore all’unità tanto più l’impresa avrà difficoltà a rimborsare i debiti a brevissimo termine. Valori superiori invece manifestano un equilibrio finanziario ed uno stato di solvibilità dell’azienda.
Le difficoltà nel calcolo del DSCR e/o la sua inadeguatezza nel fornire l’informazione sullo stato di salute delle imprese, impone al valutatore di proseguire l’indagine applicando i seguenti cinque indici proposti dal CNDCEC:
1. rapporto tra oneri finanziari e fatturato;
2. rapporto tra il patrimonio netto e l’ammontare complessivo dei debiti
3. rapporto tra il cash flow e il totale attivo
4. rapporto tra attivo e passivo a breve termine
5. rapporto tra la somma dei debiti tributari e quelli previdenziali e il totale attivo misura
Per finanziamenti superiori a tre anni è sempre bene preferire, nelle operazioni di consolidamento debiti per le aziende, il tasso fisso poiché la rata si mantiene costante e si ha la possibilità di allocare le risorse finanziarie sia nel breve che nel lungo periodo.
Qualora l’azienda non riuscisse a pagare la rata unica, avrebbe la spiacevole situazione di essere segnalata come pagatore ritardatario e gli interessi sarebbero soggetti a maggiorazione per effetto dell’applicazione di una mora.
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